domenica 5 maggio 2013

A/poiesis

L'altro giorno a Chiasso per il festival Chiassoletteraria - dedicato quest'anno al tema dell'esilio  - sono stato alla collettiva inaugurale negli spazi della galleria Mosaico incentrata sull'opera di alcuni artisti glocali attorno alla loro interpretazione in forma espressiva del tema. "Così lontano, così vicino" era il titolo dell'evento, che ha poi dato spazio e tempo alla presentazione dell'ultimo primo romanzo di Tommaso Soldini ("Uno per uno" ed. Casagrande), con intervento introduttivo di Fabio Pusterla. Alla fine della presentazione, Tommaso ha poi letto un passaggio del libro che trovo assai illuminante e riporto qui:

Capitolo 4. Il viaggio.
Il viaggio non esiste. Esistono solo le migrazioni. Quelli che riempiono una valigia dotata solo di rotelle e manico, con biancheria intima, vestiti per il giorno e per la sera, utensili per l'igiene personale e vanno die, tre, sette giorni in vacanza, stanno solo pagando a peso d'oro l'illusione di avere delle curiosità che sono funzionali alla conservazione di un'immagine positiva del proprio sé. Per questa chimera sono disposti a indebitarsi, a elemosinare. Frequentano musei, sale da concerti, si inerpicano sulle montagne, visitano fabbriche di birra. Ognuno ne ha una. Tutti ritornano più vecchi di prima, spuntano la destinazione dalla lista dei luoghi da vedere e credono di aver trovato il modo di trascorrere una vita ricca, piena. Io sputo sui loro fantasmi.

Rientrando a casa, scopro con rinnovato stupore la terza o quarta poesia che i miei due bimbi di 7 e 5 anni si sono inventati.

Il primo:
Il sole illumina la terra
e le persone felici perché il sole le illumina
le stelle di notte illuminano anche loro le persone
nel bosco le persone guardano le piante


Il secondo:
Piatti forti si tuffano nell'acqua
poi ritornano su paff
con il sole risplendono
nella notte la luna
illumina tutta la città


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